mercoledì 18 novembre 2015

giovedì 1 ottobre 2015

"Svolta realistica, patriottica e futurista..."


Simbolo nuovo che ricorda tanto quello della vecchia Alleanza Nazionale, toni concilianti con il centrodestra lombardo, elogi a Silvio Berlusconi e Roberto Maroni: è la svolta moderata di Destra per Milano? “Svolta realistica, patriottica e futurista, nessun cedimento sui valori ma sano pragmatismo politico, necessario per vincere e difendere il bene comune.”  risponde sorridendo Roberto Jonghi Lavarini, storico esponente della destra milanese. “La tradizione è un corpo vivo, le nostre radici non si discutono ma la nostra identità si deve affermare nel quotidiano, nello stile di vita, nelle azioni concrete. Ora abbiamo il dovere principe di difendere la sicurezza ed il benessere del nostro popolo, minacciato dalla plutocrazia mondialista e dalla invasione di immigrati extra-europei”. La solita vecchia teoria filosofica del complotto mondiale? “Noi vogliamo risolvere i problemi concreti delle famiglie e delle imprese italiane, vessate dal fisco e dalla burocrazia, massacrate da multe ed Equitalia, truffate e umiliate dalla usura bancaria e dalle speculazioni delle borse. Il sistema euro, il terrorismo, le guerre e l’immigrazione sono frutti avvelenati di precise scelte e strategie dell’alta finanza internazionale. I popoli e le nazioni devono assolutamente riappropriarsi della sovranità politica, economica e monetaria. Altro che filosofia…”. Va bene, ma in concreto, nel vostro piccolo, cosa farete? “La destra italiana deve tornare a fare buona politica, ad incidere nelle scelte che contano, portando i suoi valori, argomenti e soluzioni. Per questo, serve una nuova Lega degli Italiani, che unisca le migliori forze in campo. Il centrodestra deve tornare al governo della nazione, partendo dalla riconquista di Milano” (Gianni Spina, Italia.in.forma)

martedì 1 settembre 2015

"Il mattone bene rifugio e volano della nostra economia"...


 
“Il mattone è sempre stato bene rifugio, il mercato edile ed immobiliare il volano della nostra economia nazionale. Per uscire dalla fortissima crisi del settore, bisogna assolutamente dimezzare tasse e burocrazia, ed aumentare gli incentivi e le detrazioni fiscali. Per questo, serve una buona politica, attenta ai problemi ed alle esigenze del territorio e della società, in particolare alle categorie più bisognose e, parallelamente, ai ceti produttivi che creano benessere diffuso.” Così si presenta Roberto Jonghi Lavarini, 43 anni, consulente immobiliare, discendente da una nobile famiglia di costruttori (il nonno fu fra i principali impresari della ricostruzione post-bellica a Milano), con una grande passione per la politica ed una vivace militanza a destra. “Dico sempre quello che penso e cerco di fare quello che dico. Ma oltre alla buona politica ho anche altre passioni, come l’araldica e gli ordini cavallereschi, le tradizioni e le feste popolari, l’enogastronomia italiana che è vera cultura, oltre che piacere.” Jonghi, torniamo al mattone… “Fra la profonda crisi economica e di liquidità e la insostenibile pressione fiscale, gestire immobili in affitto è diventato impossibile, improduttivo, a fatica si riesce a pareggiare i conti ed a mantenere la proprietà del bene. Se le case non si affittano e non producono reddito, conseguentemente, nemmeno si costruiscono, arredano e corredano di mobili ed elettrodomestici. Si tratta di un circolo vizioso, di un vortice negativo, causato da errate politiche pubbliche e da vere e proprie speculazioni bancarie e finanziarie che, colpendo la sana borghesia produttiva ed impoverendo il ceto medio, stanno distruggendo il nostro tessuto sociale.”Quali consigli per i nostri lettori? “La prima casa è una scelta importante e molto personale, dettata da diverse motivazioni identitarie e logistiche. Stesso discorso, a maggior ragione, vale per una seconda casa di villeggiatura, al mare o in montagna. Il mio consiglio è sempre quello di affidarsi alla consulenza di esperti professionisti italiani: mediatori immobiliari, architetti e imprese edili. Agli investitori consiglio, oltre agli immobili di lusso che hanno ancora mercato, mono e bilocali, vicino alle università, alle stazioni ed alla metropolitana, parlo di Milano. Ma, in città, si trovano anche interessanti immobili commerciali (negozi e uffici) e, in provincia, anche grandi appartamenti e villette. A chi già possiede immobili, consiglio di valorizzarli, di mantenerli sempre in ordine e funzionanti, di ristrutturarli quando necessario, guardando al risparmio energetico, ai nuovi materiali ed opportunità. Infine, a chi affitta, consiglio di trovare inquilini solventi, con garanzie sicure (studenti con genitori garanti, dipendenti con società o titolari garanti), meglio se nostri connazionali, più facili da gestire e reperire”. (Consulenti Immobiliari Indipendenti News, bollettino luglio-agosto 2015) - Nella foto: il Dott. Roberto Jonghi Lavarini insieme al presidente di Remax Italia, Dott. Dario Castiglia.

lunedì 29 giugno 2015

Intervista a Roberto Jonghi Lavarini.



 
venerdì, giugno 26, 2015    
 
Roberto Jonghi Lavarini, classe 1972, discendente da una famiglia tedesco vallese di antica nobiltà feudale, laurea in Scienze Politiche con tesi in “Araldica e Comunicazione”, cavaliere dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, membro della Società Genealogica Italiana e del Centro Studi Araldici, soprannominato “barone nero” per la sua militanza politica, è tra i promotori della nuova associazione culturale Aristocrazia Europea
 
Barone, ci parli della vostra nuova iniziativa che ha già suscitato grande interesse... 
 
Premetto, al di là del simpatico soprannome, che sono un semplice decurione di campagna, orgoglioso delle proprie radici “walser”. Esattamente, il titolo spettante, ereditato dai miei antenati, sarebbe quello di “freiherr” che, nella giusta interpretazione tradizionale ed etimologica germanica, significa “uomo libero”, ovvero capo famiglia, in armi, non soggetto ad altra legge ed autorità, se non quella della propria “sippe” (comunità, tribù, villaggio). Preciso anche che sono solo uno dei promotori dell’associazione e che la stessa nulla ha a che fare con la politica. 
 
Prendiamo atto. Come nasce e come affronterà il futuro la vostra fondazione? 
 
Dalla volontà di un gruppo di amici, appassionati cultori e studiosi di storia, tradizioni, araldica e ordini cavallereschi, di preservare il pensiero aristocratico, ed il vero significato di nobiltà. Noi non siamo una classica associazione nobiliare o uno dei tanti sodalizi cavallereschi, legittimi e spesso anche benemeriti, che  rilasciano riconoscimenti, titoli e medaglie. Noi facciamo cultura e ci occupiamo di storia e di filosofia. Disprezziamo e condanniamo i tanti mitomani e truffatori che vendono patacche, quanto quei veri nobili che non si comportano più come tali. 
 
Cosa vuol dire essere Nobili nel 2015? 
 
E proprio per dare una risposta a questo annoso quesito che nasce la nostra associazione. I titoli, gli stemmi e le proprietà delle antiche famiglie italiane, rappresentano un grande patrimonio (storico, culturale, artistico ed identitario) della nostra nazione, assolutamente da tutelare, ma la vera nobiltà è altra cosa. Per noi, ereditare qualcosa non è sufficiente per essere qualcuno, la nobiltà è conquista e merito, selezione e governo dei migliori. L’aristocrazia non è semplicemente cultura e buone maniere, ma sopratutto tradizione, ovvero trasmissione e difesa di valori immanenti, “weltanschauung”, stile di vita, visione del mondo,  
 
Come agite in uno stato in cui l'aristocrazia nobiliare è caduta nel dimenticatoio dopo la Proclamazione della Repubblica? 
 
Noi vogliamo tutelare il patrimonio storico della nobiltà ma anche sostenere il pensiero aristocratico ed il concetto di cavalleria cristiana, ai quali, in tanti si avvicinano, per interesse storico e-o adesione culturale e spirituale, a prescindere dalle proprie origini genealogiche. La nobiltà autentica è, da sempre, una classe aperta, dinamica, in continua evoluzione, non un fenomeno statico o museale. Non a caso, non solo nelle monarchie, ma anche nelle repubbliche esistono degli ordini cavallereschi che premiano i migliori, o almeno così dovrebbero. 
 
Quali sono le vostre opere nel sociale? 
 
Noi non facciamo direttamente volontariato ma sosteniamo attivamente le iniziative dei più importanti e benemeriti ordini cavallereschi: quello Sovrano Militare Ospedaliero di Malta, quello Reale dei Santi Maurizio e Lazzaro e quelli Costantiniani di San Giorgio delle tre legittime obbedienze (di Parma, Napoli e Spagna). Certo è che, per un nobile, aiutare chi ha veramente bisogno (poveri e malati, anziani e bambini) è un preciso dovere (una “condicio sine qua non”) quanto quella di difendere la fede (per noi la Chiesa cattolica), la patria e le legittime case sovrane. 
 

giovedì 19 febbraio 2015

L'Antiquario di Brera, nuovo libro noir

 
COMUNICATO STAMPA
 
Nelle Librerie a partire dal 23 febbraio
 
“L’ANTIQUARIO DI BRERA”
IL NOIR SCORRETTO
DI IPPOLITO EDMONDO FERRARIO
 
Omicidi, misteri e la terrificante eredità di un sadico criminale. Presente e passato si fondono in un noir avvincente dal ritmo incalzante con protagonisti personaggi reali del quartiere Brera e dell’Aprica (SO)
 
Milano, 19 Febbraio 2015 – Milano, antico quartiere di Brera. Al civico 9 di via Madonnina si trova un negozio di antiquariato, una wunderkammer un po’ inquietante, di proprietà di Neri Pisani Dossi, caustico misantropo, protagonista del nuovo romanzo di Ippolito Edmondo Ferrario “L’antiquario di Brera” edito Frilli Editori.
 
Un’appassionante tour della città meneghina, guidati da un antieroico protagonista in un noir avvincente e misterioso che getta una luce diversa su una vicenda realmente accaduta, lo sconcertante caso di Vincenzo Verzeni, l’uomo che Cesare Lombroso definì un “sadico sessuale, vampiro, divoratore di carne umana” uno dei più sanguinari serial killer italiani, che per anni seminò morte e terrore nelle campagne del suo paese natale, dove morì in circostanze misteriose il 31 dicembre del 1918. Novantasei anni dopo, le vicende dello spaventoso “vampiro di Bergamo” si legano a quelle del protagonista del libro in una moderna Milano proiettata verso Expo.
 
Neri Pisani Dossi, classe 1954, illustre antiquario milanese con un burrascoso passato da sanbabilino, si ritrova a fare i conti con la terrificante eredità lasciata dal Verzeni: un oggetto che ha attraversato quasi un secolo di storia, per il quale in molti sono disposti ad uccidere. Xenofobo, iracondo e con forte inclinazione per le pratiche sadomasochiste, Neri però è anche capace di grandi ed inaspettati slanci di umanità.
 
Ippolito Edmondo Ferrario confida:“Tutta la vicenda - trama a parte - ha riferimenti precisi nella realtà. A cominciare dalla bottega del protagonista, che è quella di Aliprandi Antichità di via Madonnina al 9, passando per tutti i personaggi del quartiere in cui vivo, Brera, (Antonio Cipriano del Bar Gelateria Toldo, Massimiliano Biagiotti del Caffè del Carmine, l'oste Gualtiero Panciroli del ristorante Rovello 18 e molti altri) che si sono prestati con gentilezza ed entusiasmo ad entrare a far parte di questo libro, calzando i panni dei miei personaggi. Uno dei coprotagonisti del libro è niente di meno che il famigerato Barone Nero al secolo Roberto Jonghi Lavarini, indiscusso animatore della destra politica milanese, che, forte della sua contagiosa simpatia e amicizia, mi ha ispirato diventando un personaggio letterario di primordine e quasi ingombrante in questa storia:
 
 
 
Parte del romanzo è poi ambientata nella località turistica di Aprica, in provincia di Sondrio, dove anche qui mi sono permesso di utilizzare personaggi reali che il lettore potrà facilmente riconoscere".
Il libro inaugura un nuovo ciclo di noir con lo stesso protagonista, ed esce con distribuzione nazionale per Frilli Editori, casa che ha lanciato con successo diversi noiristi milanesi e verrà presentato da Riccardo Sedini, Presidente dell’Associazione ”Giallomania” il 19 marzo alle ore 18.30 al “Caffè del Carmine” – Piazza del Carmine, 1 - Milano. In uscita per promuovere il libro, anche un book-trailer con l’attore Alberto Bergamini nei panni dell’antiquario Neri:
 
 
Online anche un blog dedicato: http://lantiquariodibrera.blogspot.it
 
Ippolito Edmondo Ferrario, milanese, classe 1976, si occupa di comunicazione ed eventi. È giornalista e autore di numerosi saggi e romanzi editi da Ugo Mursia Editore, Fratelli Frilli Editori, Alberto Castelvecchi Editore, Newton Compton Editori. Tra le sue pubblicazioni più recenti segnaliamo: Milano Esoterica (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2015), Milano Sotterranea (con Gianluca Padovan, Newton Compton Editori, 2013), Mercenario. Dal Congo alle Seychelles. La vera storia di “Chifambausiku” Tullio Moneta (con G. Rapanelli, Lo Scarabeo Editore, 2013). Per Fratelli Frilli Editori ha pubblicato la trilogia noir di ambientazione ligure con protagonista il detective Leonardo Fiorentini: Il pietrificatore di Triora (2006), Il collezionista di Apricale (2007), Le notti gotiche di Triora (2009). Nel 2004 ha ricevuto la Cittadinanza Onoraria del Comune di Triora, il celebre “paese delle streghe” in provincia di Imperia.